Laboratorio di Psicomotricità

PROGETTO DI PSICOMOTRICITA’ RELAZIONALE “GIOCO…RACCONTO…SONO”

PSICOMOTRICISTA: ANTONIACOMI ELISABETTA

“L’intelligenza affonda le sue radici nell’esperienza vissuta attraverso il corpo” (Jean Piaget)

La psicomotricità relazionale rappresenta uno strumento educativo globale che favorisce lo sviluppo affettivo, relazionale e cognitivo del bambino attraverso il gioco.

Nel gioco, lo psicomotricista propone degli oggetti semplici, in uno spazio e con dei tempi adeguati per giocare spontaneamente, offrendo un’ampia disponibilità all’espressione corporea di ogni bambino. Ciò favorisce la creazione di situazioni di comunicazione non verbali con l’importanza di ciò che vive il corpo: il movimento, il tono muscolare e la postura del corpo assumono così un’importanza dal punto di vista della comunicazione e delle relazioni personali e interpersonali, mettendo in questo modo in contattato il bambino con il proprio mondo interno ed esterno, favorendo la socializzazione verso i coetanei e il mondo degli adulti.

Durante l’attività i bambini possono esprimere e rielaborare, in un clima di contenimento affettivo, la loro storia personale. Infatti, il rapporto empatico che si crea tra il bambino e lo psicomotricista si manifesta in un’espressione psicomotoria, un modo di essere unico del bambino unito nella sua sensorialità, nella sua tonicità motoria, nell’affettività, nella vita immaginaria, il tutto in una visione di un bambino globale.

La relazione psicomotoria sarà un buono strumento di comunicazione corporea e oggettuale per favorire le elaborazioni naturali di eventuali ansie legate alle tappe evolutive che il bambino sta affrontando. Pertanto gli permetterà di ottenere un buon controllo emotivo, un aumento delle sicurezze personali, dell’autostima, la padronanza del sé e un rapporto gratificante con l’ambiente che lo circonda.

Il D.P.R. 104-85 riconosce a tale insegnamento lo spazio e un significato irrinunciabile nel contesto di una formazione attenta a tutta la dimensione di sviluppo del bambino, al punto di riconoscerla come elemento costitutivo della programmazione scolastica.

La possibilità di applicare la psicomotricità relazionale in campo educativo assume quindi valore di prevenzione poiché garantisce uno strumento valido per il bambino per elaborare al meglio le ansie e i conflitti riguardanti le fasi della crescita, la sua realtà famigliare, la vita di relazione e dall’altra è anche uno strumento valido in ambito educativo per cogliere degli stati d’animo più intimi del bambino e quindi realizzare una visione più globale e intervenire in caso di necessità con modalità meno invasive e più proficue.